La settimana scorsa il CNS ha dato ospitalità a Francesco Calabrò, socio del circolo della vela Anzio Tirrena, al termine della sua straordinaria avventura che lo ha portato a viaggiare in solitaria da Anzio a Sapri in compagnia del suo fedele Hobie Cat 18.
Francesco ha voluto lasciarci il suo diario di bordo che noi pubblichiamo di seguito – E’ davvero da leggere, ci riporta alle storie di avventurieri e esploratori ascoltate da bambini.
Buon vento Francesco, alla prossima avventura
Cari amici del circolo nautico di Sapri,
desidero ringraziarvi per avermi permesso di realizzare un sogno che stavo rinviando da 15 anni. Data la mia età (55 anni) non potevo rimandare oltre, è stata Carlotta Brandi a darmi la disponibilità di essere ospitato presso di voi per alcuni giorni, senza questa unica certezza non avrei pensato di partire.
Voglio rendervi partecipi della mia avventura raccontandovi le tappe effettuate.
Il progetto iniziale era di realizzare il progetto con un equipaggio di 2 persone, cosa veramente auspicabile in ogni caso. Il prodiere ha avuto problemi lavorativi e non poteva partecipare.
Dalle previsioni si poteva interpretare una buona finestra di tempo bello e soprattutto coincideva con il plenilunio.
Ero sicuro che se non avessi approfittato sarebbe saltato il progetto anche questo anno e probabilmente per sempre, così ho deciso di partire da solo. Del resto normalmente navigo con il mio hc18 da solo.
1 giorno partenza da Anzio sabato 5 agosto ore 12:30 rotta verso Terracina purtroppo c’era poco vento e non sono riuscito a superare il monte Circeo. Non potevo fermarmi a terra a Sabaudia in quanto la notte passano i trattori per la pulizia delle spiagge, sono comunque arrivato in acqua bassa per tentare di riparare le cimette che alzano il bompresso, ho aggiunto 2 cimette contando di effettuare una riparazione definitiva presso il circolo di Terracina, dove avevo la garanzia di sbarcare a terra. Ho dato ancora a pochi metri dalla spiaggia e ho sistemato la randa sul boma per avere un minimo riparo dall’umidità. Il riparo era veramente minimo in quanto le gocce penetravano addosso.
2 giorno
Alle 4:30 sentendo una leggera brezza ed approfittando della luna, decido di partire di notte. fino all’altezza del porto riesco a navigare poi calma piatta dalle 7 alle 12:30. Riprendo alle 12:30 e raggiungo il circolo di Terracina alle 14:30 il vento iniziava, avrei tanto voluto approfittare ma ero stanco per il pochissimo riposo della notte precedente. dato che anche la seconda cimetta si era spezzata decisi di smontare il gennaker con relativo bompresso drizza e scotte lasciai tutto dagli amici del circolo di Terracina, gli amici del circolo di Terracina sono stati molto disponibili, passerò a trovarli spesso un circolo veramente dinamico e pieno di soci simpatici e con un vero amore per la vela.
3 giorno
Parto da Terracina alle ore 8 questa volta il prossimo riferimento era Procida corricella non avendo trovato alcun circolo dopo Gaeta. fortunatamente il vento è stato amico, dopo la parte iniziale che mi ha costretto a bordeggiare fino a Gaeta, da Gaeta con un gran lasco prima e traverso dopo ho raggiunto il canale di Procida in 4 ore e mezza.
Prima del canale il vento era calato ed era rischioso avventurarsi nel canale con poco vento. Decisi di ridossarmi in un golfo individuato in precedenza monte di Procida… Mi inoltrai quindi in questo Golfo individuato in precedenza e riesci con le mie sole forze a mettere il carrello e tirare la barca in spiaggia nell’unica parte senza ombrelloni e bagnanti chiesi quindi ai bagnanti se desse loro fastidio rimanere là qualche ora per riposarmi e aspettare il vento. Risposero che non c’erano problemi e che potevo rimanere. Mi avvicinai quindi a un lido per chiedere se ci fosse la possibilità di mangiare qualcosa e nel contempo che sia anche a loro se potevo rimanere là qualche ora anche loro mi assicurarono che non ci sarebbero stati problemi. Mi fermai quindi lì per la notte dopo aver mangiato qualcosa presso il Lido non volevo mettere la tenda per evitare problemi di campeggio abusivo e quindi anche lì mesi la randa sopra il boma e mi sistemai per la notte riesci a dormire alcune ore.
4 e 5 giorno.
Parto da Monte Procida alle ore 8:00 con l’obiettivo di arrivare a Cetara dove sarei stato ospitato presso un lido. Arrivato nel canale di Capri mi accorsi di aver commesso un grave errore per il fatto di essermi spinto troppo vicino all’isola di Capri e in quel punto il vento era coperto dall’isola rimasti in pratica fermo in prossimità del canale con il pericolo di continui passaggi di navi motoscafi e barchini vari.
Non potendo rimanere passivo in mezzo al canale tornai indietro e dopo vari tentativi decisi di passare di passare dall’altra parte dell’isola. L’isola sembra piccola ma è grande è arrivato a metà percorso considerai che sarei stato coperto dal vento nuovamente in quanto per l’effetto girasole avrebbe girato dall’altro lato quindi mi inoltrai molto al largo per mitigare questo effetto percorrendo molte più meglio del previsto. Era chiaro che non sarei riuscito ad arrivare a Cetara mi inoltrai comunque nel Golfo di Salerno sperando di in una brezza notturna che mi spinge s verso una spiaggia dove potermi fermare.
Arrivato in vista dell’ isola Li Galli prima della zona interdetta alla navigazione il vento cesso del tutto è l’unico modo per spostare la barca ed evitare pericoli poi barche ancorate eccetera era quello di mettersi sottovento sbandare la barca e farla camminare molto piano. Non c’era la possibilità di ancorarsi dati gli alti fondali e le poche spiagge dove sarebbe stato possibile ancorarsi erano così piene di barche che non ci passava nessuna barca meno che meno una barca con scarso governo. Dovetti rimanere vigile tutta la notte c’era la luna ma nel frattempo si era anche alzata la nebbia riducendo tantissimo la visibilità. La brezza è arrivata alle 8:00 del mattino del giorno dopo e così ripresi la navigazione stanco ma non c’erano alternative non potevo fermarmi in quanto venerdì era prevista una perturbazione in arrivo e non mi avrebbe consentito di arrivare a Sapri dovevo fare più miglia possibili.
Costeggiando per quanto possibile cerca il salto dall’altra parte indirizzando mi prima verso Agropoli e poi verso Punta Licosa. Arrivare a Punta Licosa alle ore 15:30 il vento era debole ma riuscivo a tenere una media di 7 nodi decisi quindi di approfittare e mi diressi verso Punta Palinuro. A metà percorso il vento Calò bruscamente e la velocità scesa a 3,5 nodi decisi quindi di cercare subito un ridosso dove potermi riposare altrimenti non avrei detto non avrei potuto superare un’altra notte senza dormire. individuare dal cartografico Marina di Ascea una zona difficile da raggiungere a causa di innumerevoli scogli ma e c’era un varco senza scogli e mi diressi in quello. raggiunsi la spiaggia che ancora era giorno ma questa volta non avevo le forze per portare la barca in secca fortunatamente individuare un ragazzo che stava pescando che vedendomi in difficoltà che non riuscivo a portare la barca in secca e si offre di darmi una mano e fu veramente una benedizione.
6 giorno
Partenza da Marina di Ascea alle ore 8:00 arrivare a Sapri alle ore 18:15 calcola i di aver percorso un totale di 300 miglia a causa dei bordi nei giorni in cui il vento era contrario.
Grazie ancora per la vostra grande ospitalità.
Francesco Calabro ‘ del circolo della vela Anzio tirrena
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